Sulla
sabbia bagnata dal mare
i
miei piedi si purificano,
onde
si succedono
in
perpetua lavanda
acque
primitive,
acque
oceaniche
plasmarono
le scogliere
quando
il mondo era giovane
mari
si alzarono
si
placarono vulcani
rocce
si sgretolarono
in
granelli di sabbia
io
caddi come fulmine
sulla
guglia del mio corpo
per
sentire la vita del mondo
per
sentire ogni cosa
coi
piedi piantati sulla battiggia
respirare
le nuove maree
infine,
al rientrare dell'onda,
sentirmi
mancare il terreno
cessare
ogni respiro.
(Ezio Spataro)
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