Le madri
cadenti
sono
leonesse ruggenti
che divorano i giorni
con faccie
rugose
e membra
inferme
tra
preghiere e candelore
scandiscono
le ore
dicono
giaculatorie
baciano
santini
e aspettano
i figli
noi figli
sempre bambini
un tempo
furono forti e tenaci
i loro
ventri erano come fornaci
i figli da
partorire
eravamo la
loro speranza
ora sono
inferme
ossa deboli
come fuscelli
sangue
capriccioso
tra sbalzi
di pressione
valori
sballati
farmaci mal
dosati
effetti
collaterali
tutta una
sfilza di mali
muscoli senza
vigore
lenti
movimenti
stanche le
ossa
ma forte il
cuore
le madri cadenti
sono
leonesse ruggenti
che ogni
giorno
cacciano
la morte
(Ezio Spataro)
(Ezio Spataro)