Dal
finestrino del treno
vedo
fuggire i palazzi della città
mentre il
sole è lì fermo
a
scrutare il nuovo giorno
vedo i
balconi delle case
scorrere
tra i vapori dell'alba
serrande
appena alzate
uomini
appena risvegliati
immagino
quei risvegli
consumarsi
giorno dopo giorno
e intanto il treno corre
verso la mia solita meta
dove
si consuma la mia vita
fuori i
palazzi si stanno illuminando
sento
quasi odore di caffè
uscire
dalle porte
delle case ancora sonnecchianti
e il
treno corre avanti
il treno
è avanti,
il treno
è sempre avanti
segue i
suoi binari
cavalcandoli
al mattino
sono sopraffatto dal rumore delle rotaie
la città intorno mi sembra silenziosa
incantata in un mattino come tanti
incurante dei rumori roteanti
il treno
non si ferma per nessuno
le
nebbie si diradano al suo passaggio
io allora
rubo visioni dal finestrino
mentre inseguo il mio destino
ecco il
treno frena e adesso fischia
sto
arrivando all'alveare dell'industria
andrò quindi al mio lavoro
a produrre il miele d'oro
colmo delle mie visioni
scendo
allora dai vagoni
ho fatto ancora un altro viaggio
rubando visioni di passaggio
(Ezio Spataro)