E' stolto
l'ostinarsi a questa rima
usare
come penna antica piuma
il
naufragar non m'è dolce in questo mare
gli
scogli irsuti del metrico poetare
aggrapparsi
allo scoglio sillabico
cavalcare
l'onda del verso strabico
è' questo
l'orizzonte del mio mare
uccidere
la rima e poi nuotare
che
libera si renda la mia lingua
che il
metro rigoroso si estingua
mi
abbagli quel solare imperativo
di
uccidere la rima e restar vivo
raggiungere
una metrica moderna
svuotare
di parole una cisterna
le misi
tutte in rima al mio cospetto
pensando
procurassero un effetto
mi
affranco da un arcaico verseggiare
che rese
questa lingua incenerita
la fiamma
che la mise a bruciacchiare
fu quella
di una rima scolorita
si
attinga dal moderno un nuovo tema
che possa
il vecchio metro ribaltare
comporre
in libertà senza lo schema
che mise
le catene al mio poetare
(Ezio
Spataro)