Avevo calcolato
parole violente
bombe di Hiroshima
che inquinano la terra
pensieri altezzosi
che soffocano il grano
scritture perverse
che si insinuano tra i papaveri
Scriverò col fuoco
segni primordiali
che umiliano le parole arroganti
sole nascente sul dorso di una lucertola
raggio sincero che illumina i campi
Parole che seguono gli insetti
i pollini sparsi nell'aria
le ali che battono veloci
gli echi di parole
infranti sulle rocce
infranti sulle rocce
E seguirò il mio corso
come acqua che scende
da burroni montani
un corso incerto
verso l'oceano che mi annulla
verso la madre che
si riprende il figlio
(Ezio Spataro)