Stendo la mano sul sepolcro
sento il marmo gelido
sulle mia dita incredule
freddo di pietra
marmo cadaverico
sui polpastrelli
il vento increspa la mia innocenza
mi scova nudo nel sepolcro imbiancato
mi percuote di vergogna
In questo cimitero desolato
la terra non emana più calore
il vino non è più sangue della terra
le urla ovattate
non squarciano le nuvole
verso le pioggie incatenate.
Acque castigate
temporali repressi
cieli trattenuti nell'odio
straziatemi il cuore di fulmini
fatemi uscire il sangue
che rinnova la terra !