28 aprile 2015
Brancaleone
Nuccio, in armatura di Benanti
che or vorresti chiudere battenti
non lasciar seguaci tuoi ardenti
de le tue gesta fedeli amanti
rifletti su ardua decisione
di tagliar lo passo a Brancaleone
di guisa che batteresti lo frontone
contro l'asfalto de l'acqua di Molone
Imprecai contra al Teofilatto
allorchè stamani appresi il fatto
è cosa che a saper il cor si spezza
del prode abbandonar la vecchia piazza
lo darsi a nuova forma di scrittura
mi par la tua imminente cugnintura
bagnarla vorrai nella propinqua brivatura
come steli di rigogliosa verzura
allor non procurrà lo piagnisteo
ne la piazza de la ridente Marineo
che rimanga ancor la piazza amena
a patto di strazzar la pergamena !
voglia accettar l'umil preghiera
or che mi incammino nell'antica mulattiera
sicchè longeva perdurrà la nostra vita
su tre corsie percorrerem la Suvarita
(Ezio Spataro - dopo avere appreso una notizia)
27 aprile 2015
Ipotesi sulla bambagia
Meditavo nei seggi della confraternita
sulla natura della bambagia,
se poteva tamponare
le ferite della fede
acquisita nei paesi dell'Ovest
dove Dio era stato adorato col denaro
senza violenze ne carri armati
Feci diverse ipotesi sulla bambagia,
mentre nel silenzio
la ferita continuava a sanguinare
e c'era poco da ridere,
nessun Peppone a ostacolarmi
nessun Don Camillo a catechizzarmi
rimasi allineato ad un mondo ateo che
andava a messa ogni domenica.
Rimasi al sicuro nell'Ovest
al sicuro da Dio,
e scongiurai la morte
per augurarmi la pensione.
Mi costruì una casa di bambagia
dove ogni urto con la fede
era attutito da soffici pareti
il capitalismo mi sorrideva
dietro le finestre
mi mostrava un cielo blu
un paradiso che maturava
con gli interessi.
(Ezio Spataro)
23 aprile 2015
Tutto scorre
Ho coltivato i tenerumi
sulle colline vicino la Diana
sono cresciuti alti
mentre l'acqua cavava la pietra
feci la pasta vrudusa assai
non ne mangiai più
di generazione in generazione
fino all'avvento del nuovo cimitero
Pagai la caparra per aggiudicarmi
un posto accanto alle spighe
accesi il mutuo per guardare
le speranze dal farro lungo
le api che si leccavano il miele
raggiunsi un luogo vicino l'Antenna
una guarnigione di cherubini
a guardia delle pale eoliche
Guardo il tramonto a Bolognetta
ragazzini accendono a strappo
i loro scooter impazziti
puzza di benzina succhiata chissà dove
rumori nella statale
echeggiano fino ai boschi della Manca
e non c'è tempo e non c'è acqua
per sentire il fiume che scorre
verso il mare lontano
Eleutero di valli
erose come camula
acqua che scende
per scorrere a matula.
(Ezio Spataro)
20 aprile 2015
Eroi a matula
Poesia ispirata da un amico.
Esiliati di Mediolano
fuggirono dalle barricate
dai venditori di mattula
che consarono le bancarelle
nelle notti anarghire
Bivaccarono nei campi sanicolensi
godendo dell'estate eterna
quando i morti uscivano
dai sepolcri a matula
più lazzaroni che lazzari
Da Marsala inseguiti con la virga
soldatini scrivevano lettere accorate
per uno sbarco in corso dei Mille
censori dalle penne garibaldine
assetati di studi e iniziative
Negli spalti di un antico castello
attesero i prodi
di un paese angelicato
sotto la scura rocca
musa di poeti
che anelano la bianca mattula
Là sotto le logge
dell'arnonica speranza
i senza-alloro
per mano di spadari
morirono a fil di spada
oltre il Valhalla
sotto i fiordi di Risalaimi
arsero nei vascelli
gli eroi a matula
(Ezio Spataro)

fuggirono dalle barricate
dai venditori di mattula
che consarono le bancarelle
nelle notti anarghire
Bivaccarono nei campi sanicolensi
godendo dell'estate eterna
quando i morti uscivano
dai sepolcri a matula
più lazzaroni che lazzari
Da Marsala inseguiti con la virga
soldatini scrivevano lettere accorate
per uno sbarco in corso dei Mille
censori dalle penne garibaldine
assetati di studi e iniziative
Negli spalti di un antico castello
attesero i prodi
di un paese angelicato
sotto la scura rocca
musa di poeti
che anelano la bianca mattula
Là sotto le logge
dell'arnonica speranza
i senza-alloro
per mano di spadari
morirono a fil di spada
oltre il Valhalla
sotto i fiordi di Risalaimi
arsero nei vascelli
gli eroi a matula
(Ezio Spataro)
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