Cercavo
una folla
che
ascoltasse le mie liriche
chiuse
sotto vuoto
come
burnie di caponata
pazientemente preparata
mai assaggiata
anni di
attesa
in cui le altrui peperlizie
trovavano gole
su cui scivolare
Cercavo
le adunanze
la scusa
dello scambio culturale
in realtà
volevo parlare
urlare
anni di
silenzio
raccolti
nei panari
in vimini di indifferenza
esposti
solo nelle collezioni vintage
di
ristoratori mecenati e pupari
Cercavo
di esprimere
il
sentimento poetico
come
quando al ristorante
a matula assaggi
il vino
e credi
di sapere se è buono
cercavo
pretesti per vedere
l'effetto
che fa
cercavo i gradini dell'orgoglio
che mi portassero
in qualche Campidoglio
Nei
simposi della seta
ci andavo già adorno di allori
memore
di quei vecchi infusi di valeriana
che
un tempo curarono
la smania
del chercher la femme
le
insidie di un dialogo abortito
perchè
avrei potuto chiedere
e non chiesi
Cercavo
di essere corteggiato
dai
responsabili della poesia
che
tengono il liccasapuni
dalla
parte del manico
ma io che
non ero stato
ancora
accoltellato
cercavo i
simposi della seta
per
essere sfregiato
Mi
rifugiavo sotto la rocca
alla
ricerca di una musa perduta
insieme a
fratelli sfollati
che non
sapevano
dove andare a parare
scacciati
dai giardini dell'Alvernia
salimmo
su treni diretti in Lituania
(Ezio Spataro)