31 marzo 2014

La presa di Ma'arra



Entravano i guastatori
nella città di Ma'arra
nella notte silente
mentre la rocca troneggiava ammatula
e le saracinesche si verniciavano 
col rosso sangue della luna
beati paoli sfilavano
e cantavano:
tu Ma'arra fatti i cazzi tuoi !!


All'alba
un silenzio funereo
regnava nelle piazze
Pupiddu odorava i crisantemi
mentre le api finalmente
si leccavano il miele
e i minatori estraevano carbone
dalla Nuova Busambra
portando alla luce i vecchi cadaveri
dalla spacca di mezzogiorno


Fischia ancora il vento
vecchio scarpone della Montagnola
tra i cimiteri del futuro
tra loculi  a buon prezzo
dove  un giorno abiteranno
i cadaveri di Ma'arra
carne da macello per il tempo
compagni del verme taglierino.


Riprenditi Ma'arra
veglia in questa notte
chè il nemico si apposta
dietro la rocca
chè domani la tua tomba
può esser pronta
costi quel che costa.

(Ezio Spataro)