13 novembre 2015

Il sentiero dei Castelli
















Suonatori del repertorio medievale
mastri cantori
beffati dalla modernità
ce la cantano ce la suonano
sugli splendori dell'antica età

Bivaccano su sentieri gghiacatati
opere nostalgiche della Sovrintendenza
sentieri tracciati a colpi di dadi
moderno giro di Monopoli
giunto all'epilogo 
di una saga Manumanchese 

Sbandieratori danzano
su castelli in aria
sfilano malinconici
davanti i rampolli di Ida
le arche di scienza
la saga delle poesie stellari

"Taberna occlusa propter domini lapam"
cartello che colpisce a pelle
affisso sulla bottega nella via
sentieri gghiacatati
col perciale della perenne nostalgia

Artisti etnico-anarghiri
allineati al folclore locale
anti-ermetici per comodità
cantori marinesi-provenzali
esperti della popolare umiltà
cresciuti alla scuola
della salsa fatta in casa
alle tavolate di san giuseppe
presso le case delle suocere

Mangiano il pane genuino
di lievitazione natural-medievale
avvenuta nei malaseni
di Femmina Morta
pane a chilometro zero
pane di percorrenza corta
presepe vivente
inerpicato sulla rocca
pane troppu duro 
per la moderna bocca
pagliere illuminate
con tanto di stalliere
pane troppo duro
per le moderne dentiere 

(Ezio Spataro)

12 novembre 2015

Cantarsela e suonarsela

PERSONALE DI POESIA














Cantarsela 
suonarsela
non darsi mai per vinti
far risuonare il disco
non stare a casse spente

Cantarsela 
suonarsela
sfondare le mie mura
sentire che la fuori
la mia canzone dura

il canto estemporaneo
i canti ben covati
cantare come i galli
che gridano arraggiati

cantare cose grandi
sfiorare gli aforismi
cantarsela 
suonarsela
facendo i gargarismi

raccogliere, discernere
realtà da contemplare
a costo di non perdere
suonare e poi cantare !!

cantarsela 
suonarsela
vestire un espressione
plasmare la realtà
a mò di Pigmalione

puoi essere un buon pubblico
esserlo di te stesso
cantarsela 
suonarsela
per non restare fesso

per esserci, per vivere
lasciare la mia impronta
cantarsela 
suonarsela
è tutto ciò che conta.

(Ezio Spataro)


10 novembre 2015

Non è un paese per cani



















Pregna 
giaceva una cagna
nelle propinque 
campagne di Branno
cuccioli nel grembo
salvati ancora in tempo

sangue che impregna
stivali da cacciatore
patente di caccia
della moto-sterilizzazione
full metal jackets
imbracciano fucili a pressione
frustrazione da selvaggina
gonfiata postura del coglione

cani feriti nella valle
dove crescono gramigne di poesie
attendono il passaggio
delle tre Marie
cagne distese
sui sagrati delle chiese
cagne deposte
tra le braccia
della pietà marinese

cani avvelenati
con polpette di capuliato
mugolano agonizzanti
dietro il filo spinato
spara-fucile
nel giorno disumano
nuovo eroe anti-samaritano
sporca il paese
lo mette alla gogna
è di una cagna
ai suoi piedi 
la carogna
eroi malvagi
dell'humus marinese
concimano coi randagi
il suolo di questo paese

(Ezio Spataro)