26 dicembre 2013

Aspettando che tu venga a scaldarmi



Ci siamo trovati
alle porte dell'inverno
mentre si rincorreva il tempo
nella città 
delle tante promesse
lontani dalla nostra terra
quella dal ventre caldo
ma arido di futuro

Ci siamo trovati
in un tempo gelido
che è venuto a morderci
ed io sprovveduto
col cappotto leggero
ora tremo davanti a te
aspettando
che tu venga a scaldarmi
desiderando
un tempo tenero
di coperte avvolgenti

Cerchiamoci 
nei giorni di nebbia
e aldila di ogni dubbio o paura
potremo ritrovarci
rifugiarci 
nelle nostre carezze
sentire nei baci
il sole della nostra terra.


(Ezio Spataro

12 dicembre 2013

Cercu i to paroli


Cercu i to paroli
nta stu friddu
i cercu
mmenzu a negghia
di stu munnu
cercu i to paroli
pi sfunnari u tettu
e taliari u cielu
comu un pezzu di bannera
ca cerca u so ventu,
darrè sta negghia
ci sunnu i to paroli
iu i sentu

(Ezio Spataro)

11 dicembre 2013

L'urtima chiamata

Versione in dialetto calabrese dell'Internazionale Socialista
a cura di Tito Truglia, amico del gruppo Farepoesia


9 dicembre 2013

Immagina

Canzuna pe' Sant'Ulìa
versione in dialetto calabrese della canzone Immagine (John Lennon)
a cura di Tito Truglia, amico del gruppo Farepoesia


6 dicembre 2013

Sono pesante


Nel bianco sprofondano
i pensieri pesanti
si spengono e si freddano
i rancori 

coi suoi cristalli
il bianco immacolato
avvolge ogni pensiero nel suo manto 

fredda la neve
rovente la paura
risale nelle vene
l'incertezza di ogni passo 

ignote pietre ignote rocce
fossi camuffati di biancore
piedi baldanzosi
sprofondano nel nulla
non ho passi leggeri
per calpestare la purezza
seguo orme di uomini passati
pensieri sprofondati 

(Ezio Spataro)

26 novembre 2013

Il rito delle tue convulsioni






Incedi sul palco
nel rito delle tue convulsioni
cantando la tua sventura
il tuo amore sbagliato
lo sputi tra le grida
sul microfono sbavato
e forte tra le mani 
stringi un'asta
timone impazzito
di canti senza rotta

La banda ti accompagna
insegue l'agonia della tua voce
finchè questa vita non ti lascia
tu canti e non ti passa 

Sirena malata
dal canto fatale
porta l'eco di un amore
fatto a pezzi
cerchi di affondarlo
tra le onde delle tue convulsioni
mettendogli la macina al collo

Terra isolata
ogni tua canzone
fiore senza terra e senza sole
fiore assetato di guarigione

La tua voce come sete
il tuo canto come fame
finchè questa vita non ti lascia
tu canti e non ti passa.

(Ezio Spataro)



20 novembre 2013

Il sacrificio del tuo canto



Tra veli scuri
si insinua il tuo canto
tra braccia ondeggianti
in un’aria densa di fumo

Un sacrificio si consuma
celebrando la tua voce
le fervide note
bruciano ai tuoi piedi
nudi nell'oscurità

Neri capelli
occhi sprofondati nel trucco
nere pupille
su un marmo venato di sangue
grigie lacrime
sbavate sul tuo canto

Danza liturgica
tra le candele accese
tu le spegni con il vento
del tuo grido
quando batte nel tuo petto
il cuore della notte
e fai covare tra la cenere
il fuoco del tuo canto

(Ezio Spataro)



9 novembre 2013

La tua isola felice


Sii felice
nella tua isola,
ti proteggerò dalle incursioni dei pirati
mi  apposterò tra le scogliere
a guardia dei tuoi lidi
respingerò i nemici della tua gioia
pirati assetati di dominio

Sii felice
nella tua isola,
getterò la sabbia negli occhi dei violenti
scaccerò i demoni dal tuo paradiso
angeli ribelli traditori della tua gioia

Nessuno entrerà nella tua isola
all’infuori di coloro che ti amano
sarò il tuo scudo
che si lascia trafiggere
solo dai sorrisi
di coloro che vengono da amici

(Ezio Spataro

29 ottobre 2013

Vieni a cercarmi





Vieni a cercarmi
nei luoghi dove esisto
io ti attendo
là nelle tue viscere
mi troverai
nel tuo stesso sangue

Non cercarmi
dove non esisto
perchè là
è solo un’illusione
specchi deformi
immagini distorte

Non mi vedrai
lontano dai tuoi occhi
non mi sentirai
lontano dal tuo cuore
io sono la
dove tu non cerchi mai

Sono nel sangue
mentre ti scorre
sono nella carne
mentre ti trema
sono laggiù
in fondo ai tuoi occhi
io sono là
dove tu non cerchi mai


(Ezio Spataro)