7 settembre 2015

Ipotesi sul Premio



















Giunsero i rampolli di Ida
scampati al sacco di Messina
soccorsi dal forgiatore di spade
che spezzò i legami
della flora intestinale,
drizzati col perrone e la carota
divennero una dinastia possente
presso le aule di Mirnaw

Crearono le rune Arnoniche
le incisero sulla pietra saponaria,
entusiasti i poeti
si armarono di liccasapuni
per incidere i loro versi 

Vennero forestieri
da manca e da dritta
col treno senza sole
guidati da Buttitta
artisti poeti emozionali
arnonici trovatori
cantarono "la bedda Sicilia"
al cospetto dell'altrui invidia

Pronti a maledire
quel treno senza sole
cantavano il frumento
squarciandosi le gole
quando di prima mattina
tra le fresche frasche
si leccavano l'acquazzina

Tra ciavuru di zagara
ciuri e gersumina
u trenu senza suli
avia iunciutu n'Cina,
cantavanu l'amuri
badannu a lu lavuri,
cantavanu lu mari
badannu a lu chiffari,
le navi di emigranti
toglievano le funi
- oh terra mia d'aranci
e di canzuni
lu pani mi lu dasti
e nutella un mi nni duni ? -

Giungevano da manca
giungevano da dritta
con tanto sintimento
gli amici di Buttitta
saliva il loro canto
antica mongolfiera
saliva il loro mito
antica tiritera

(Ezio Spataro)

2 settembre 2015

Incubi da Dimostranza



















Sulle marche Marinesi
vigilano i centurioni della Dimostranza
mentre i cavalli di Diocleziano
cacano indisturbati
tra gli inni e i profumi
che colorano le piazze


Erano come genti fenicie
domiciliate a Ficarazzi
Elimi in cammino
verso  città inventate
da rispettabili archeologi

quelli colpiti
dal sole di Salardino
che vanno nelle antiche guglie o stazioni
a divorare e sentenziare le pizze borboniche
quelli che sovraintendono
la mazzifera beatitudine

inventori di  tegole marchiate
da esportare nelle citta vicine
ancestrale Calcestruzzi Makella
finita come i banchetti dell'Ogliastro
commissariata dai gendarmi di Siriano

tela tessuta a Itaca
dai confrati col santino in mano
Kalat riscoperta da Schliemann-Scarpulla
sopra la Ramusa
che sovrasta le lande di Scanzano
laddove Edrisi
si ubriacò la prima volta

Nelle marche dell'Ogliastro
vigilano i calcestruzzi imperatori
scorribande di passeggiatori
osano dare il guasto
ai Franchi-Calderoni
piggiatori di uve
mentre orgogliosi tuttologi
passeggiano per le strade-biblioteche
sputando  in faccia
il mosto di Polifemo
au megghiu chi si senti.

(Ezio Spataro)