10 luglio 2015

I poeti della loggetta


















La scorsa estate si parlava con un amico di logge, loggette e loggioni , tra momenti di spensieratezza e momenti di apprensione. Si è creata una sorta di complicità che ha portato in essere un linguaggio codificato, che può risultare linguaggio dell'assurdo per chi non ha vissuto quel tipo di complicità. Mi scuso pertanto con coloro che leggendo capiranno ben poco. E' normale.


Gemellato col suo alterego
cavalca verso le terre di Francia
sul ronzino di don Mignotte
acquistato alla fiera di Amsterdam
nelle vetrine della vergogna

Stringe il suo crine
con le dita della manumanca
e nel taschino la sua patente Lituana
per tirare coltelli e liccasapuni
nei bersagli delle logge Arnoniche

La stirpe della Provvidenza
distribuisce le ampolle
nella loggetta dei poeti
per mano degli alfieri
della fondata cultura
che si lisciano la mascagna
al cospetto dei Belli

I giurati attempati
della Buttittiana Sperienza
fanno splendere il sole sui poeti
nei giardini dell'Alvernia
laddove il pastore Sigoleno
scodinzola col segugio Arnonico

I domatori entrano nel circo
con gli allori da dare ai leoni
panem et circensis
nomi di diamanti e di blasoni
mentre da lontano
un urlo di vandali 
scende dai valloni

Alla loro testa il Sanicalora
capo dei guastatori
baluginanti di metallo
ferri di forche e fullane
appese nella Domus Pulizzotta
guastatori della Guastella
dalle trincee delle loro panchine
scendono nei Beccadelli
a rompere i loggioni
al guasto delle passerelle
dell'alterego Arnonico.

(Ezio Spataro - nella tragica estate del 2014)