17 aprile 2013

L'uomo che muore ogni giorno



E alla sera
si raccolgono i pezzi
giorni frantumati per strada
schegge di vita
schizzate sui bordi dei marciapiedi

non crescono radici
in quelle vie di catrame
non c'è musica nell'aria
solo cuori che pompano
al ritmo della metro

vagoni affollati
di facce sconosciute
rumore che dipinge
la corazza del silenzio
un gocciolare di minuti spaccati
di ore racimolate

Corre un uomo
verso la sua fine quotidiana
verso le clessidre rovesciate 

non trova più
le cose che ha amato
le porte della sua dimora
la nobile forza di sognare

vetri infranti
porte divelte
entra chi vuole
nella casa derubata

gli sciacalli si fanno guerra
si contendono il bottino
dove sono i pezzi d'argento
i bei regali di nozze ?

Ha costudito tesori
dove ladri scassìnano
e ruggine divora

ricerca con affanno
una nuova dimora
dov'è immortale
tutto ciò che si può amare

un cuore nuovo
a ritmo naturale
un cuore di carne
che non diventi di catrame

(Ezio Spataro)