12 aprile 2013

Urla al cimitero



Stendo la mano sul sepolcro
sento il marmo gelido
sulle mia dita incredule

freddo di pietra
marmo cadaverico
sui polpastrelli

il vento increspa la mia innocenza
mi scova nudo nel sepolcro imbiancato
mi percuote di vergogna

In questo cimitero desolato
la terra non emana più calore
il vino non è più sangue della terra

le urla ovattate
non squarciano le nuvole
verso le pioggie incatenate.

Acque castigate
temporali repressi
cieli trattenuti nell'odio

straziatemi il cuore di fulmini
fatemi uscire il sangue
che rinnova la terra !

(Ezio Spataro)