divora il sole nascente
le urla gracchianti
deridono il mattino che avanza
senza bastone e senza vincastro
inciampo sulle mie paure
Liberami o Signore
perchè manco di tutto
persino di un pastore,
sono al soldo dei tanti mercenari
che mi riducono a merce
Davanti a me preparano una mensa
che mi affama sempre di più
mi apparecchiano piatti vuoti
cospargono il mio capo di olio adulterato
e il mio calice trabocca di menzogne
Liberami o signore
dai pascoli inquinati
della sistematica frode
su pascoli erbosi vorrei riposare
i loro bastoni e i loro vincastri
mi fanno cadere nel fuoco che consuma
Se dovessi camminare
per una valle oscura
loro mi direbbero che sono a casa,
che il cielo è un metaverso
accessibile nel cloud,
che il paradiso è questa libidine
di poter trovare sul mercato
le nostre essenze in digitale
Liberami o Signore
dai nemici di tuo figlio
dagli anticristi
che mi offrono il mondo
su piattaforme di cripto-speranze
Mi hanno legato mani e piedi
trascinandomi nelle tecno-sinagoghe
e adesso cercano di catturarmi lo spirito
gli sfugge tutto ciò
che di me non è codificabile
anche quello vorrebbero divorare
come il bambino di Betlemme
e adesso cercano di catturarmi lo spirito
gli sfugge tutto ciò
che di me non è codificabile
anche quello vorrebbero divorare
come il bambino di Betlemme
che sfuggì alla loro strage.
(Ezio Spataro)
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