4 ottobre 2011

Sant'Onofrio l'Aerofagita















Onofrio l’Aerofagita nacque in Sicilia negli anni 40 del secolo che fu. Dopo una breve permanenza nell'isola Onofrio si recò nelle lande settentrionali dove ebbe modo di incontrare il medico anargiro di Alessandria, il piemontese Ciro Brambilla.
Grazie al Brambilla Onofrio iniziò una vita ascetica, fatta di privazioni e mortificazioni, al punto che arriva a cibarsi solo di cicoria selvatica, legumi secchi e bietole di campo. Contestualmente a quell'austera dieta  Onofrio si conquistò la fama di aerofagita, a suon di roboanti peti. Da li iniziò la sua fama miracolistica e taumaturigica, infatti migliaia di infermi si avvicinavano al raggio di azione dei suoi peti, affinchè odorando  ottenessero la guarigione.
Tornato nella propria terra di origine, dopo anni di intensa attività aerofagitica, Onofrio si dedicò ad importanti battaglie contro le nuove correnti eretiche che attecchivano nel suo paese; tra  queste il Guastellanesimo e il Benantismo.  Famosa la crociata contro il Guastellanesimo, che lo vide coinvolto in Rocca Santa a proteggere i lettori pellegrini dai falchi della stampa locale.
Famosa anche la crociata contro il Saladino Benanti che lo portò alla formazione dell’ordine cavalleresco dei Cazzari. Il nuovo ordine riunitosi nelle aule del Tempio diede vita alla regola che ancora oggi viene seguita da migliaia di adepti. Inizialmente tramandata per via orale, la Regola, venne successivamente trascritta nella carta che poi divenne nota come la Cazzarum Vita.  Il cuore della regola dei Cazzari consisteva nel dire sempre qualcosa, anche quando non si aveva un .... da dire.
Famosa è anche la battaglia contro le tesi filosofiche del Simposium, una disciplina etica e morale seguita da pseudo-poeti falliti e verseggiatori repressi  che cercavano ossessivamente infusi di valeriana e donne da deflorare al fine di calmare i bollenti spiriti. 

Di seguito riportiamo l’antica litania che i fedeli devoti recitano in onore del Santo:

Litania di Onofrio l'Aerofagita

Salve Onofrio Aerofagita
tappo il naso con le dita
tu ci ottieni il forte odore
che a sentirlo un po si muore

L’ odoriamo e l’ annusiamo
con fervore in tutte l’ore
ciò che esce dal tuo foro
stenderebbe pure un toro

Salve Onofrio Aerofagita
il tuo peto mi da vita
dal tuo santo e invitto foro
cio che esce io l’odoro

Odorando  a pien polmoni
ci siam fatti due coglioni
ma attendiamo un nuovo odore
con la speme in fondo al cuore

L’annusiamo e l’odoriamo
con fervore in tutte l’ore
col potente e forte odore
qui c’è il rischio che si muore

(Ezio Spataro)