15 ottobre 2018
Asfalto
Non c'è vendemmia che possa inebriarmi
in questo asfalto di città
tutto è asservito ad un veloce presente
che spazza le foglie
senza dargli il tempo di cadere
lentamente sul terreno
Non c'è terreno
ma solo asfalto di città
il germoglio non esplode
gli alberi non arrivano a crescere
il tempo non mette radici
e la memoria resiste soltanto
nelle remote linfe della mia mente
Non ci sono stagioni
in questo asfalto di città
l'orizzonte ha sempre lo stesso colore
non ci sono feste o ricorrenze
ma date di scadenza minacciose
riguardo a un illusorio futuro
Non c'è anima
in questo asfalto di città
il tempo è un susseguirsi di eventi
e tra l'uno e l'altro
alberga solo il vuoto
Ed ora tra le bancarelle di uno street food
mangio per strada
prodotti genuini
figli di un atavica terra
che oggi celebriamo
come i Penati di una nuova era
Noi che come Enea
abbandonammo la città distrutta
piantiamo le tende
nell'Interland della megalopoli
respiriamo il tanfo di letame
proveniente dalle pianure attorno
abbrustoliamo castagne e salamelle
come incenso da offrire
nei templi delle Bio-Divinità
(Ezio Spataro)
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