7 febbraio 2019

Sanicola

un esempio di poesia anagrammatica




Sagaci sentenze solleticano
sinistrorsi sindaci seriali
saltuariamente seduti su scranni
si sputano sillabe sontuose
su specifiche situazioni
saltando salamelec sintattici


Ammatula arranchiamo asfittici
augurando all'adepto anargiro
astutamente ammesso agli altari
annuire all'attesa ammenda
alacremente allevando acari
adagiati agli ameni avamposti


Nettari nuovi nelle nuovole nere
nevicano narcisistico nevischio
non necessitiamo navigare nel nubilato
nel narrare ninfomani necessità
nonchè nei nostri nipoti navigano
navi nefande narcotizzate 


Immaginando irsute icone
incolliamo impensabili inserzioni
incettando in insaziabili inni
in intrallazzate iatture
irroriamo isole insozzate
innalzando impavidi iacuzzi


Corroboranti considerazioni corrodono
comportamenti culturali coatti
come camaleontiche cimici
comunichiamo caracollanti concetti
che camminano coi coleotteri
con conseguente conàto


Oppressive ombre ostacolano
orgogliosamente occhi obliqui
oppure ospitiamo ospiti ottusi
omettendo orpelli orchestrati
oibò obnubilando onte
orchestriamo obbedienti ossimori 


Levigate longitudini liberticide
lanciano la luna laddove le labbra
lambiscono lippo lacerato
lentamente lessiamo lacerti
lasciando lacrimare lussurie
lapidiamo le lanose lenzuola


Ancora ammatula aspiriamo
all'antologia anargira
accolti all'americanata annuale
aspettiamo ansimanti ad Ancira
assecondando aliti asfissianti
apprezziamo artistici amplessi


(Ezio Spataro)


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