19 luglio 2011

Mino Orama

Dalle nostre parti, per esprimere uno stato d'animo o una semplice reazione usiamo delle espressioni nostre autoctone.
A Palermo e in tutto il suo circondario esiste un'espressione tipica per manifestare una reazione di totale indifferenza, di totale disinteresse, umiliante per chi ci ascolta. Quando non ce ne frega nulla di una determinata questione ci teniamo soprattutto a manifestare un alto grado di rilassamento, tale da indurci a pensieri di autoerotismo. E' qui che si introduce il nostro personaggio chiave: il soldato Mino Orama, che in gioventù fece il militare come soldato alpino. Il primo giorno doveva registrarsi nelle liste di reggimento , gli chiese pertanto il caporale: "mi dica il suo nome!" Rispose il soldato: "Mino Orama". Ribattè il caporale - "Mi dica in ordine prima il cognome e poi il nome!! Rispose il soldato: "Orama Mino"




Porta un nome sconveniente
di sicuro impertinente,
chi conobbe triste fama
più del grande Mino Orama?

Quando fece il militare
arruolato come alpino
lui rispose al caporale:
"io mi chiamo Orama Mino"

Gli rispose il superiore:
"insolente e reo soldato
tu commetti un grosso errore
col tuo spirito insensato!!"

Ma l'afflitto Mino Orama
disse allora essere un caso:
"mio voler nessun diffama
solo ho un nome un pò vastaso

fui beffato ancor piccino
dai compagni dell'estate
che a sentir Orama Mino
si fottean dalle risate"

Soffre Mino e più non vive
lui si sente un condannato
cerca invano nuove rive
verso un fiume inesplorato

dove lì possa annegare
quel suo nome impertinente
finchè arrivi giù nel mare
negli abissi verso il niente

Una voce ancor lo chiama
sulle strade della vita
non risponde Mino Orama
la cui vita è già finita.

Fece allor come Mattìa
il Pascal che un giorno fu
a seguir l'ignota via
che ridona a lui virtù.

(Ezio Spataro)