Nei
tornelli del tempo
passiamo ciascuno
per
entrare nell'antica corte
dove passeggia imperterrita la morte
Tu hai
vissuto molto
uomo
che stai passando oltre,
le tue
scarpe consumate
mi
dicono che hai camminato forte
Raccontami dei miei primi vagiti
mischiati a stridolii di metallo
mischiati a stridolii di metallo
quando si aprivano i cancelli
e si sentiva ondeggiare il cipresso
fumi si diramavano
dalle fucine di novembre
scorrevano sul marmo
a celebrare il silenzio delle croci
Nelle tenebre del ventre materno
fumi si diramavano
dalle fucine di novembre
scorrevano sul marmo
a celebrare il silenzio delle croci
Nelle tenebre del ventre materno
tutto
mi era sembrato così eterno
ero
diventato geloso
di
quell'Eterno Riposo
ma lottai per non essere un aborto
avevo già il fiato corto
a mia
madre sudarono le dita
per
spingermi fuori in questa vita
guardai il mondo di sbieco
investito da quella luce potente
mi rese quasi cieco
il secondo giorno di novembre
(Ezio Spataro - ottobre 2012)
(Ezio Spataro - ottobre 2012)