26 novembre 2018

Pino Battaglia al supermercato



Dalle fenditure degli scaffali
dalle sature corsie
sale il mio grido
nell'apogeo delle casse
quando con scontrini
di alberi scorticati
mi faranno i conti nel portafogli

Io che ho visto pascolare
le greggi della Cannavata,
io che ho visto colare il siero
dalle cavagne dei pastori
in attesa di passare il pane
sui nastri impostori
preparo la magnetica carta
a mercede di una spesa morta

Voi che avete ucciso alberi
e portato acqua nei mulini infami
dove le merendine 
impastate col falso sorriso
di famiglie felici
segnano l'alba del vostro giorno
voi vedrete salire il trigliceride
come edera di un'esistenza vana
voi che sverginaste
l'olio d'oliva
e spremendo la speranza
ne ricavaste succo di ace,
allora saprete quanto 
tutto ciò è fallace

Sopravviverete
nelle panature dei sofficini
facendo incetta di surgelati
sfiderete il tempo
contando bastoncini
e inseguiti dal vostro nulla
friggerete invece di mangiare

Avanti, io vedo avanti
nelle vostre membra
fatte di conservanti
toverete l'elisir 
per sopravvivere all'anima
immortali nella carne
rimarrete intatti
tra sarcofagi e papiri

Venite al supermercato
e chiedete di Pino Battaglia
lo troverete su un carrello arenato
a spingere qualcosa che non quaglia
un cibo che non nutre ma conserva
che immortali vi renderà le membra

(Ezio Spataro)

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